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Posizione di CacciaSvizzera sull’utilizzo di fotocamere per la selvaggina (trappole fotografiche)

28.02.2014

Nel gennaio 2013, CacciaSvizzera ha pubblicato alcune raccomandazioni sull'impiego di fotocamere per la selvaggina, sottolineando espressamente l'importanza di rispettare la legge sulla protezione dei dati. In risposta alla semplice richiesta del consigliere nazionale Rossini del 12/02/2014, il Consiglio federale ha annunciato di voler vietare le fotocamere per la selvaggina a scopi venatori nella prossima modifica dell'Ordinanza sulla caccia.

CacciaSvizzera rigetta tale divieto per le seguenti motivazioni:

  1. L'impiego di trappole fotografiche risulta utile per la caccia al cinghiale, ma anche per il monitoraggio degli animali selvatici.
  2. La protezione dei dati viene garantita installando le trappole fotografiche correttamente e segnalandole adeguatamente con l'indicazione di un indirizzo di riferimento.
  3. Un divieto inserito nell'Ordinanza sulla caccia non sarebbe opportuno. Si tratta evidentemente di una problematica legata alla tutela della privacy, regolamentata già ampliamente nella legge sulla protezione dei dati.
  4. Gli apparecchi fotografici non sono impiegati sul suolo pubblico solo dai cacciatori.
  5. Vietare le fotocamere per la selvaggina a scopi venatori sarebbe sproporzionato. Di conseguenza si dovrebbe vietare anche l'impiego delle fotocamere installate negli smartphone, di videocamere da casco, ecc.
  6. Se le trappole fotografiche vengono impiegate correttamente per scopi venatori, la probabilità che vengano fotografate anche persone è assolutamente trascurabile. Un divieto generico per l'utilizzo venatorio non contribuisce in modo sostanziale alla protezione della privacy.

 

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Posizione di CacciaSvizzera sull'utilizzo di fotocamere per la selvaggina (trappole fotografiche).pdf

Fotocamere per la selvaggina: attenzione alla privacy.pdf